La Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo è un’associazione culturale senza scopo di lucro, tra breve Ente del Terzo Settore, desiderata e creata da due professionisti, una giornalista e uno scultore, che nel Duemila hanno
lasciato il caos metropolitano per trasferirsi nelle Marche, in un minuscolo borgo, al Passo del Furlo. Già nel 2010 si propone la prima Passeggiata d’arte, nasce così la LAND ART AL FURLO, giunta nel 2021 alla XII edizione.
Gli artisti open air vengono ospitati gratuitamente presso la Casa, hanno stanze con bagno, sale incontri, biblioteca, cucine interne ed esterne.
Vengono la prima volta per il sopralluogo, per “sentire”, conoscere, il territorio, capire il paesaggio, poi tornano per preparare e montare l’opera, e sono presenti per il finissage. Nei cinque ettari del Parco- Museo sotto il cielo, ci sono oltre cento opere in permanenza. Il pubblico, i fruitori, sempre liberi di entrare, tutto l’anno, sono curiosi, attenti, incontrano gli artisti, chiedono informazioni, “familiarizzano” con l’arte, la scoprono all’improvviso nel bosco. La cultura del luogo, diremmo “anima” se non fosse troppo inflazionata, è dentro la storia della Gola del Furlo, che è anche Riserva Statale, troppo suggestiva e “sconvolgente” per non rimanere per sempre irretiti nella sua bellezza selvaggia. E noi abbiamo rispettato questa sua natura, tanto che abbiamo voluto un “Giardino Selvatico”. Ma siamo anche una Residenza creativa, che vuol dire? Per noi, è una politica culturale gestita dal basso, privata e indipendente. Crediamo che l’Arte renda più leggero il peso della vita, forse regala un senso, forse “cura”, e quasi sempre solleva da terra.
La cultura del Sessantotto ci ha donato l’indifferenza al potere, anzi, di più, l’amore per il non–potere, la voglia di riappropriazione dal basso dei BENI CULTURALI, che sono BENI COMUNI, la ricerca di una offerta culturale sanamente popolare, come la intendeva Gramsci. Per noi Arte è curiosità, condivisione, stupore. È una freccia, è un pensiero altro, è un’infinita domanda di senso. Accogliere gli artisti, qui, al limite del mondo..
Ci riempie di gioia, ci sentiamo utili, impegnati, altruisti, sognatori. Crediamo che sia utile per loro conoscere una bellezza così struggente come il Furlo e per il territorio sia altrettanto utile avere delle persone speciali che vanno in
giro a conoscere questi paesaggi, le memorie mezzadrili, le colline del Montefeltro. E vedere intere famiglie che passeggiano liberamente nel giardino, nel bosco, a scoprire le opere più nascoste è una gioia che non ha
prezzo.
Vogliamo lavorare collettivamente per salvaguardare il paesaggio, la biodiversità e promuovere l’arte sostenibile. La Bellezza come necessità e Bene Comune.
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