Land Art al Furlo 2017 | 13/07/2017 07:07 | Ufficio Stampa
LAND ART AL FURLO VIII EDIZIONE: Giuseppe Cosenza
Saxum
Nelle mie sculture privilegio la terracotta ( o meglio la più resistente terra refrattaria) che più di ogni altra con la sua duttilità mi permette di “far emergere l’immagine, quella che sta nuotando nel più profondo inconscio”. E’ la materia calda, ruvida, scabra, granulosa e nel contempo estremamente plastica dell’argilla refrattaria che mi offre i suggerimenti per incidere scavare graffiare, svelando in essa labirintici anfratti come primitivi, erosi luoghi della memoria. L’argilla come supporto sul quale nell’intreccio dei segni e dei simboli, si formano e si disfano in uno smarrimento, immagini e figure ed appaiono insane geometrie e con l’applicazione ceramica: i colori con la loro cromaticità (anche se sarà più importante l’aspetto scultoreo che coloristico). Immagini e figure che violano ogni rigidità e evidenziano, con una maggiore esasperazione delle ombre, il gioco di pieni, di vuoti, di anfratti e di intrecci propri del mio lavoro. La superficie della scultura è, dunque, il luogo, mobile e inquieto, sul quale si svolge la drammaturgia dei segni e del colore, della geometria e del collasso della geometria. É lo spazio dove si consuma la prospettiva classica che, per me è la “forma più repressiva della fantasia che si possa immaginare” dove si aprono orizzonti insospettati e necessari. Saxum nasce così. Ma perché gli anfratti, i vuoti? Perché i miei lavori sono costruzioni automatiche della mente , a volte sbilenche e sempre incerte. Non offrono allo sguardo un punto di vista unitario, ma, continuamente, mettono in discussione proprio la possibilità che un luogo privilegiato rigorosamente geometrico possa esistere. E’ la sottolineatura che la geometria e le sue figure, più che misura e organizzazione di uno spazio omogeneo, sono un gioco di linguaggio tra gli altri, perché la pittura, l’arte, l’argilla, la scultura non sono mai riconducibili (riducibili) a trasparenti forme geometriche. I miei lavori sono momenti che scandiscono, uno accanto all’altro, un disegno complesso. L’idea, appunto, che l’arte non è l’apparizione di un’opera, ma una continuità di valori, di tentativi e rotture, di pause e riprese. Anzitutto, ho marcato il definitivo “dissolvimento della forma geometrica”, il suo declino e il suo collasso. Poi, ho insistito sull’opportunità di pensare una forma non più determinata dalle leggi del calcolo e dell’ottica, ma da slittamenti, smottamenti, anfratti che la memoria produce sui dati della percezione visiva. Saxum nasce da queste considerazioni un accumulo di sfere realizzate come già detto in terracotta che è il modo più naturale per calarsi nella materia, per scavare fisicamente, penetrare, lacerare e a volte cercare di ricostruire. Le forme sferiche plasmate nella terracotta ed accorpate l’una all’altra sono attraversate e lacerate da tagli, incise, ferite, levigate o crivellate, ricoperte da misteriose cavità o da escrescenze minacciose e buchi anche profondi. La materia deve avere un aspetto magmatico e mostrare tutti i segni di un intervento tattile come crateri e corrugamenti di una superficie tecnologica inquietante.
Giuseppe Cosenza
Giuseppe Cosenza è nato a Palermo, ma vive e lavora a Perugia. Si è laureato a Palermo in Ingegneria Nucleare e all’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia in Tecniche della Scultura. Questa dualità dell’anima di Pippo Cosenza, materialmente distante, ma sentimentalmente vicino alla terra dell’infanzia e dell’adolescenza, viene trasfigurata nei suoi artefatti per il tramite del filo della memoria che visualizza con simboli magici la nostalgia per il tempo passato e per il luogo lontano. In questi ultimi anni il sacro fuoco creativo lo sospinge a mostrare sempre più assiduamente i suoi esiti artistici con frequenti esposizioni in personali e collettive, con partecipazioni in simposi in Italia e all’estero. Le sue opere sono presenti in Musei e luoghi Istituzionali nazionali e internazionali, vince concorsi e premi d’Arte e svolge una intensa attività come curatore e organizzatore di eventi. Scrive Luciano Cancelloni:”Per Cosenza il linguaggio dell’arte non si limita ad un fenomeno segnico, diviene comunicazione, condivisione della sensibilità e della passione. Si fa metalinguaggio dove l’oggetto d’arte è strumento idiomatico, è l’universo che giace carsicamente come un magma. Senza ripetitività non si disperde in artificiosi e accattivanti “arzigogoli”, va diritto all’essenza del messaggio iconografico. In alcune opere sono presenti linguaggi che vanno dall’astrazione alla figurazione prive di antinomie, l’apparente contraddizione è sostanza per espletare la complessità dei soggetti nel loro rappresentarsi.”
LAND ART AL FURLO VIII EDIZIONE
SAXUM
Vernissage: 26 Agosto ore 16.00
Dal 26 agosto al 24 settembre 2016. Tutti i giorni 10/19 ingresso libero
Via Sant’Anna del Furlo 39 – 61034 Fossombrone PU
Casa Degli Artisti – Residenza Creativa
Sant’Anna del Furlo, 39 – 61034 – Fossombrone (PU)
Andreina De Tomassi: 342 3738966 casartisti@gmail.com www.landartalfurlo.it
PRESS OFFICE
Roberta Melasecca Architect/Editor/Pr
roberta.melasecca@gmail.com 349.4945612
Land Art al Furlo 2017 | 13/07/2017 07:07 | Ufficio Stampa
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